

L’estate è anche vetrina per i libri. Per le presentazioni. Per i salotti o i caffè letterari. Non vi è rischio di assembramento. Le presenze, quando si parla solo di libri, non sono mai oceaniche. Ci sono letterati che parlano di libri tutto l’anno, anche in tempo di covid-19. Pensiamo ad esempio al gruppo di letterati che, sotto la guida di Enzo Randazzo, hanno dato vita a “Chez moi”: il salotto letterario virtuale che con appuntamenti costanti ha mantenuto i riflettori accesi sulle piacevoli discussione di libri.
Ci sono poi gli appuntamenti istituzionali. Che rispettano il calendario. Che l’emergenza sanitario del coronavirus ha messo in ginocchio. La presentazione di “Zuleika apre gli occhi”, di Guzel’ Jacina, vincitrice dell’edizione 2020 del “Premio Internazionale G. Tomasi di Lampedusa”, ad esempio, ha abbandonato la location di piazza Matteotti dei concerti strapaesani per spostarsi nella più raccolta villa comunale: “La passeggiata”. No concerto abbinato alla premiazione e no grande masse. Quindi spazi ristretti. Relatori regolarmente di fuori. Magari ben inseriti nelle redazioni dei giornali. I selfies d’obbligo devono avere grande eco. Appuntamento per questa sera a S. Margherita di Belice.
Domani sera, sempre nel paese del Cafè House, stessa location ma con minori “effetti speciali”, si parlerà di donne. Promotrice la dinamica Margò Cacioppo. Si parlerà di “Tina Modotti – Fuoco che non muore”, di Gabriella Ebano. Anche in questo caso, con l’eccezione dell’organizzatrice, i relatori sono rigorosamente non margheritesi.
Sempre domani sera, presso il Castello incantato di Sciacca, va in scena “La villa delle ombre”, di Stefani Agnello, Maurizio Bono e Rita Massaro. Uno dei autori è di Sciacca.
Nei giorni scorso a “La Nivina” era stato presentato “L’ogliastro per il mito”, di Salvatore Maurici. Altro clima, altra atmosfera, altra atmosfera. Relatori del territorio e poltrone non prenotate. L’autore è sambucese doc.
Altri due libri sono in attesa di programmazione. “Da Zabut a Sambuca”, di Francesco Lo Vecchio. Il titolo non deve ingannare. Il romanzo non è ambientato soltanto del “borgo dei borghi”. Una storia romanzata su tanti personaggi del Gattopardo che trovano riscontro nella vita reale, malgrado l’autore sai originario di sambuca.
Il saggio “Nessun uomo è luce di se stesso”, fa scoprire un Michele Barbera anche saggista, oltre che romanziere e poeta. Ma di questo parleremo più avanti.