

di Joseph Cacioppo
Capita. A volte capita che una manifestazione di consegna di un premio letterario si trasformi in un cenacolo letterario. E successo ieri sera a Montevago, presso il Baglio Ingoglia, tra i ruderi che dopo 51 anni testimoniano ancora il dramma del terremoto del gennaio 1968.
Il programma prevedeva la consegna del “Premio letterario Sicilia Bedda”, che per il terzo anno ha scelto Montevago come location. Ad indire il premio è l’Associazione omonima presieduta da Andrea Randazzo. Il premio è stato consegnato, su indicazione della giuria, alla poetessa Rosalba Guarino e allo scrittore Enzo Randazzo.
Ma premio e premiati, sotto l’occhio vigile della luna che dall’alto ha assistito in religioso silenzio a ciò che stava succedendo nel cortile del Baglio, hanno ceduto il passo ad una sorta di salotto letterario, come sottolineato da Erina Montalbano che ha coordinato i lavori.
Indirettamente, in punta di piedi, è stato fatto il confronto tra i “premi letterari”, portati sul palco con sistema tayloristico, e quelli artigianali che affettuosamente sono stati definiti “piccoli premi”.
E per segnare la distanza dai premi “tayloristici”, dove i vari attori della kermesse “ripetono all’infinito sempre gli stessi gesti”, il dinamico presidente dell’Associazione Sicilia Bedda in più occasioni ha fatto saltare la scaletta, facendo sudare sette camicie alla moderatrice.
Curiosamente, e forse involontariamente, si è ripetuta la scena della carenza di sedie. Nei giorni scorsi pare che siano mancate le sedie, sul palco, per il premiato ed il suo intervistatore, mentre ieri sera le sedie mancavano per gli appassionati di eventi letterari. La padrona di casa, il sindaco Margherita La Rocca, collaborata dal marito, non si è fatta prendere dal panico: si è rimboccata le maniche ed ha tirato fuori altre sedie che si trovavano all’interno del Baglio e le ha portate nel cortile.
Le poesie di Rosalba Guarino, vere e proprie affreschi di vita quotidiana in cui le “pennellate” poetiche hanno dato corpo sia al dramma dell’emigrazione che alla “sindrome” del cellulare, sono state recitate dalla stessa autrice e dalla margheritese Silvia Valenti.
Anche Enzo Randazzo, in questa “serata attorno ad un braciere”, ha voluto omaggiare la poetessa di Contessa Entellina interpretando una delle sue poesie.
Gli intervalli musicali, eseguiti da Anna “Rondine”, Gaspare Di Giovanna e Salvatore Bavetta, sono stati un omaggio alla Sicilia e alla sicilianità.
Sicilia e sicilianità che sono la “materia prima” di Enzo Randazzo, un intellettuale a 360 gradi: scrittore e regista teatrale, nonché presidente del “Premio letterario Navarro”. Brani dei suoi lavori letterari sono stati letti dall’attore sambucese Pippo Puccio.
Due le incursioni che hanno rotto completamente con il cliché delle manifestazioni “ingessate”, con gli eventi da stadio. La prima ha assunto le sembianze di due canzoni siciliane del duo “I viddaneddi” (Lillo Monteleone e Pino Bavetta). Mentre la seconda, una “poesia a tre voci” per fare un appello per il rispetto dell’ambiente, ha avuto come protagonisti Andrea Randazzo, il dott. Edoardo Gallaci e il soprano Anna Rondine. Un appello tramite una gang esilarante dove Anna Rondine non si è risparmiata.
Dopo mezzanotte è dovuta intervenire Erina Montalbano per ricordare che il tempo era scaduto: alziamoci e salutiamoci. Ma forse la luna, che non deve essersi distratta nemmeno per un momento, avrebbe ritardato volentieri la chiusura del sipario.