

Lo “schiaffo” di D&G a Santa Margherita di Belice non deve aver sortito alcun effetto. L’Amministrazione guidata da Franco Valenti continua a trascurare il centro storico. Risistemata (per la seconda volta) l’area a verde posta a nord dei Circoli dei Maestri e Garibaldi, ancora da sistemare (per la prima volta) invece lo spiazzo posto a sud che immette sulla piazza intitolata a Giacomo Matteotti, una delle prime vittime eccellenti del fascismo.
Viene sancito così il totale disinteresse per piazza Matteotti a vantaggio di “piazza” Libertà. E già. L’area antistante i Circoli, lato nord, si trova lungo il tratto viario che collega “via” Libertà con la provinciale che conduce allo scorrimento veloce Sciacca-Palermo. Mentre l’area, lato sud, prospetta su piazza Matteotti.
Lo spiazzo che si affaccia su piazza Matteotti (priva di una targa toponomastica) da anni rappresenta un luogo “pericoloso”. Infatti più di un lustro fa è stata collocata l’orlatura sul perimetro dell’ampio marciapiede ma non è mai stata collocata la pavimentazione. E così lungo il bordo dell’ampio marciapiede da anni c’è un insidioso piccolo dislivello. Magari si aspetta l’incidente per poi intervenire d’urgenza.
L’area esposta a nord invece era stata sistemata un quattro cinque anni fa. Era stata collocata anche una scultura, opera del Maestro Paolo Manno, raffigurante il sen. Traina. Adesso è stata allargata la passerella che immette sulla strada provinciale ed è stato impiantato un prato all’inglese. La scelta di campo è troppo evidente: il decoro di piazza Matteotti non rientra tra le priorità dell’Amministrazione Valenti.
Anche un lampione collocato sul prospetto della “Palazzata”, la costruzione settecentesca che rappresenta la quinta scenica di piazza Matteotti, situata di fronte il palazzo Filangeri di Cutò, da un lustro è nelle condizioni mostrate dalla foto: rotto.
Dolce e Gabbana, nelle settimane scorse, dopo un sopralluogo nel centro storico di Santa Margherita di Belice hanno dirottato la loro sfilata di moda a Palma di Montechiaro. Erano venuti a Santa Margherita di Belice sulle tracce della “Donnafugata” richiamata ne “Il Gattopardo”. Magari saranno stati scoraggiati dall’eco che proviene, non si sa bene se dalla statua di Giuseppe Tomasi di Lampedusa collocato al centro di piazza Matteotti o da ciò che resta di quello che rappresenta il centro storico del paese del Cafè House: “Noi fummo i Gattopardi, i Leoni; quelli che ci sostituiranno saranno gli sciacalletti, le iene; e tutti quanti Gattopardi, sciacalli e pecore continueremo a crederci il sale della terra”.