

“Antò fa caldo”. Era il 2001 quando Luisa Ranieri, allora attrice di teatro, pronunciò il suo “Antò fa caldo” nel famoso spot pubblicitario che la lanciò al grande pubblico aprendole la strada per una fantastica carriera.
In questi giorni di caldo, a riprendere il tormentone del 2001 potrebbero essere state le tre impiegate dell’ufficio tributi e tasse del Comune di Santa Margherita di Belice.
Nessuno dei due colleghi maschi, con i quali dividono una stanza di meno di 30 metri quadrati, però si chiama “Antonio”. E così le efficienti impiegate, al limite, potranno dire: “Enrì fa caldo”, oppure “Salvatò fa caldo”.
Non avranno lo stesso successo di Luisa Ranieri ma almeno esterneranno un disagio a cui nessuno, pare, presti ascolto.
L’ufficio tributi si trova all’interno del palazzo baronale dei principi Cutò-Filangeri, comunemente noto come “palazzo del Gattopardo”. Distrutto dal terremoto del gennaio 1968 fu ristrutturato negli anni ’90 ed adibito a sede municipale.
C’è l’impianto di riscaldamento ma non quello di condizionamento. O per lo meno non tutti gli uffici sono dotati di condizionatori.
E così gli utenti, che in l’estate aumentano per via del rientro dei margheritesi che risiedono fuori, che sono costretti a recarsi presso l’ufficio tributi, si trovano di fronte ad una scena da film anni ’60: ventilatori accesi e fazzoletti che, a fatica, riescono ad asciugare il sudore dei cinque impiegati comunali.
E si, come ricorda Giuseppe Tomasi di Lampedusa a colloquio con il conte Chevalley, a Donnafugata fa caldo. E per parecchi mesi.
Oltre ai cinque impiegati, in meno di 30 metri quadrati, si ritrovano anche diversi utenti. Aprire o non aprire l’unica finestra del locale? Il dilemma non è da poco. Per sperare in un qualche alito di vento che arrivi dall’esterno, bisogna fare i conti con la stessa temperatura esterna che si aggira sui quaranta gradi.
L’aria mossa dai ventilatori (un paio sono in bella vista), poi, non raggiunge tutti i punti della stanza. Gli armadi, dislocati come divisori delle varie postazioni di lavoro, rappresentano delle barriere anche per l’aria movimentata dalle pale di quegli elettrodomestici in voga negli anni ’60.
Parlando del regista Alessandro D’Alatri, che la diresse nel famoso spot pubblicitario, Luisa Ranieri ha dichiarato: “Noi due siamo stati una coppia che ha funzionato moltissimo”.
Non si ha nessuna prova che i due ventilatori possano dire la stessa cosa. Come non si ha certezza che qualcuno dica: “Frà fa caldo”.