

di Laura Bonelli
La patafisica, corrente letteraria e filosofica francese, vista dagli occhi di una collezionista d’oltreoceano. Babbomorto Editore pubblica Jarry in America di Linda Klieger Stillman ed è l’occasione per conversare con Antonio Castronuovo, fondatore della casa editrice, sul mondo “a parte” del collezionismo.
Chi è Linda Klieger Stillman?
È una studiosa statunitense di Alfred Jarry (1873-1907) che a un certo punto ha deciso di collezionare prime edizioni di Jarry diventando una delle massime collezioniste mondiali di questi libri assai speciali e di difficile reperimento: non solo opere di Jarry, anche saggi sulla sua figura. Per far ciò ha girato mezza Europa alla ricerca di carta e carte. Ha formato una collezione di tutto rispetto (circa 300 pezzi tra libri, riviste, lettere, spartiti musicali e altri materiali) che poi ha voluto donare alla Morgan Library & Museum di New York, dove oggi la collezione è consultabile da parte di tutti gli studiosi delle prime avanguardie europee. Linda è stata anche insignita di vari riconoscimenti e titoli da parte delle istituzioni patafisiche francesi e italiane.
E da tutto questo è nata la plaquette a firma della Klieger Stillman, “Alfred Jarry in America”?
Esattamente: conobbi Linda nel 2014 a Lovere, sul lago d’Iseo. Si teneva la festa per i venticinque anni del Collage de ’Pataphisyque e lei stava viaggiando in Europa alla ricerca delle prime edizioni di Jarry. Aveva appena trovato e acquisito una copia di “César-Antéchrist”, la commediola che Jarry aveva composto nel 1895. Abbiamo mantenuto nel tempo una comunicazione epistolare e alcuni mesi fa decisi di chiederle se voleva ricordare la sua carriera di collezionista. Linda accolse l’invito, ed ecco adesso la plaquette pubblicata dalla mia etichetta Babbomorto Editore: ha destato un tale interesse che la tiratura si è esaurita in poche settimane.
Com'è fatto il mondo del collezionismo, e in particolare il collezionismo che riguarda Jarry?
È un mondo di mattoidi. Si diventa collezionisti cominciando dalla bibliofilia, che poi sfocia in bibliomania: ci si fissa su un soggetto e si vuole avere tutto di tutto. Si comincia a cercare, in librerie antiquarie, fiere di vecchi libri, altri collezionisti, internet, e si compera quel che si può, in genere spendendo tanto, se non troppo. Sono parecchi i casi di bibliomani che si sono rovinati. Alcuni si rovinano con degli amori, altri con dei libri. Il collezionismo di Jarry è cosa complicata: le sue edizioni sono spesso rare, e allora tutto diventa difficile. Ma il vero collezionista invece di rinunciare davanti alle difficoltà, ne viene viceversa spronato.
Secondo te qual è il motore che muove il collezionista di libri?
La follia, anche se poi è la follia a rendere saporita la vita.