

di Sara Azzali
Con l’ingresso in adolescenza può accadere che anche i ragazzi più chiacchieroni smettano di raccontare episodi, paure, pensieri a mamma e papà.
A questo proposito affrontiamo alcune domande molto comuni tra i genitori:
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Lo fa perché ce l’ha con me? No, la maggior parte delle volte non è così e questo comportamento non segnala tanto un conflitto irrisolto ma piuttosto uno dei compiti adolescenziali. Stiamo parlando della capacità di trovare una propria identità. Per fare questo il figlio comincia, a piccoli gradini, a ricercare dimensioni di confine e separatezza nel rapporto con l’adulto.
In effetti scegliere cosa condividere e cosa no è già di per sé un elemento che pone in luce la capacità di distanziarsi dall’altro.
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Cosa non devo fare? Non insistete. Più si cerca un’apertura forzata più viene spontaneo dall’altra parte “chiudersi”. Solitamente basta distogliere l’attenzione da questo problema, interessarsi a qualche attività insieme, dedicare un po’ di tempo di qualità e i ragazzi quasi magicamente cominciano a condividere qualcosa.
Quando allarmarsi? Un comportamento di questo tipo può nascondere qualcos’altro quando si presenta assieme a una serie di altri segnali di disagio. Fate attenzione alle aree importanti di vita: amici, scuola, interessi continuano ad essere sostenuti dal ragazzo? Sintomi quali isolamento, difficoltà scolastiche, perdita di motivazioni e interessi dovrebbero farvi alzare le antenne. Anche sul piano fisiologico modificazioni del sonno, incubi, difficoltà ad alimentarsi o al contrario tendenza a mangiare in maniera incontrollata possono segnalare problematiche emotive. Infine cambiamenti bruschi rispetto qualcosa cui prima il ragazzo teneva molto. Per esempio era felice di andare a calcio e improvvisamente si rifiuta
Dott.ssa Azzali Sara
Psicologa Psicoterapeuta
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