

Autori del territorio al Letterando In Fest che, iniziato il 15 giugno, si concluderà domenica 17.
Il titolo di un libro, che sarà presentato domenica, incuriosisce: “L’amore malato”. Specialmente in un periodo in cui il termine “femminicidio” sembra ormai aver sostituito quello di “omicidio”.
Il libro, composto da 23 racconti scritti da quattro autori: Enzo Randazzo, Gisella Mondino, Daniela Rizzuto e Nicolò Randazzo, prova a raccontare, secondo quattro punti di vista diversi, le varie sfaccettature di quel sentimento che nelle favole non ha mai zone grigie.
La realtà è ben diversa. Come i racconti provano a testimoniare. Storie notissime e sconosciute, antiche e moderne, vere o verisimili. I protagonisti delle vicende sono bizzarri, ansiosi ed emotivi. Difficilmente stabiliscono rapporti sociali solidi e passano dalla più integrale idealizzazione di chi amano al deprezzamento incondizionato. Scarseggiano di equilibrio, intercalano gesti irosi ad altri docili e concilianti, vivono un sentimento di vuoto interiore e richiedono una persona che le appoggi e le sorregga. Spesso assorbiti da fantasie di trionfi, svelano una necessità di attenzione e di ammirazione. Alcuni sono testimonianze di legami ancestrali mai recisi.
Le storie raccontate non si svolgono in uno spazio geografico delimitato ma si allargano oltre i confini dell’Italia per evidenziare come l’amore malato non ha confini di alcun tipo, sociali, religiosi, geografici e ad evidenziare la capacità emulativa che varca i confini e supera le distanze.
Storie che, lasciando al lettore la libertà di definire i contorni attuali di quel “guazzabuglio del cuore umano”, in cui pensare l’impensabile e sopravvivere all'invivibile, definiscono ogni individualità tragica in sintonia con la tragedia classica.
La copertina è un acquerello realizzato da Lorenzo Maniscalco. Il libro contiene anche disegni di Vincenzo Sciamè tratti da “Lesbia e l'amore”.
Altro titolo altro tema: “Sambuca di Sicilia, tra mito, storia, letteratura ed arte”, di Licia Cardillo.
Con la sua opera la scrittrice sambucese prova a dare una nuova lettura ai luoghi che diedero i natali a Emanuele Navarro, definito da alcuni studiosi il vero “padre del verismo”.