

di Laura Bonelli
Chi ha avuto modo di seguire la bacheca facebook dello scrittore e giornalista siciliano Accursio Soldano, avrà notato alcuni post che riguardavano le sue galline, corredati di fotografie in cui i volatili fanno bella posa in luoghi erbosi di campagna.
I pennuti hanno un’aria placida e non sembrano conoscere minimamente il concetto di frenesia. Capiamo da ciò che scrive Soldano che si tratta della descrizione di una microsocietà, composta da soggetti con specifiche cariche pubbliche. Nella fattispecie le pollastre sono gli assessori e fanno capo allo scrivente, che è il sindaco.
Tratto da questi post, organizzato come un breve trattato, è di questi giorni la pubblicazione de Il quarto uovo (Babbomorto Editore) in cui l’autore esamina un problema da non sottovalutare: cosa si deve fare se si hanno quattro galline e solo tre uova al giorno?
Dal punto di vista simbolico il pollaio di Accursio Soldano riflette una faccenda di impatto sociale di proporzioni notevoli ed esamina, in modo ironico e giocoso, l’annosa questione dell’assenteismo, dei mangiatori a sbafo, dei parassiti.
L’autore cerca di trovare diverse soluzione per far sbucare, da qualche parte, il quarto uovo. Ma, da buon sindaco, conosce bene i suoi polli e sa che l’appianamento non è cosa facile né realizzabile in tempi brevi. Un testo che lascia aperte molte vie e possibilità.