

“Quando il bambino, in presenza di estranei, si nasconde dietro il genitore e questi lo giustifica dicendo: è timido, in quel momento è stata insegnata la timidezza.” E’ stato chiaro Mario Sparacia nel corso del Caffè letterario svoltosi, sabato 22, presso il “Circolo degli Operai – Biblioteca Belluno” di Santa Margherita di Belice. Di una chiarezza disarmante, come il suo ultimo libro “Favole da leader per leader da favola” che ha dato origine al Caffè letterario organizzato da L’Araldo.
Un libro di favole. Destinate agli adulti più che ai ragazzi. Mario Sparacia, infatti, è formatore e coach (professionista che aiuta a sviluppare la propria personalità nella vita, negli studi e nel lavoro). E la “pnl” (programmazione neuro linguistica) ha aleggiato, per tutta la serata, nel salone che ha ospitato il Caffè letterario.
Favole didattiche, dunque. “Attraverso la favola, la parola diviene una realtà dinamica, capace di creare, non solo per i bambini ma anche per gli adulti, un nuovo spazio all’interno della realtà”, sottolinea Sparacia.
Sotto la regia vigile di Mariano Pace che ha moderato l'incontro, Saverino Giordano si è soffermato sul ruolo delle favole nell’epoca di internet e dei social. Mentre Antonella Lombardo, prendendo spunto da una favola del libro, ha richiamato l’attenzione sull’importanza di “credere” nella propria vita e sulla “fortuna che risiede nel cuore di ciascuno di noi”. Altra favola altra tematica. Sistiano Ignoto si è interrogato sul concetto di ricchezza e sulla sua distribuzione, sulle “nuvole sagge”, che danno acqua ai terreni aridi e sulle “nuvole ottuse” che fanno piovere sui mari. Joseph Cacioppo non ha rinunciato ai suoi “dubbi”: la perseveranza premia? Ed ancora: che differenza c’è tra la comunicazione e il giudizio? Le risposte, ovviamente, si trovano nel libro di Mario Sparacia.
Bravo e seducente Mario Sparacia che, rispondendo alle varie sollecitazioni, ha accennato ai tre processi che esisterebbero nel linguaggio: “generalizzazione, cancellazione e distorsione”, nonché al concetto di “sistema rappresentazionale” che rimanda al motto: “la mappa non è il territorio”.
“Molta attenzione deve essere posta nella comunicazione figli-genitori – ha avvertito l’autore di “Favole da leader per leader da favola” -. Rivolgerci ai nostri ragazzi con frasi infarcite di negazioni: non fare questo, non fare l’altro, vengono recepite sopprimendo il “non”. Come non dobbiamo inventarci “streghe” per nascondere la nostra incapacità ad educare: le streghe poi diventano paure”.
In contemporanea, all’esterno del Circolo degli Operai – Biblioteca Belluno, i giovani venivano invitati ad un “aperitour”: giro elettorale per i bar. Solo in quelli vicini alla lista promotrice del tour, naturalmente.
Numeroso, attendo e partecipativo il pubblico.