

Nell'era dei selfie, l'apparire diventa prioritario rispetto all'essere. Succede anche nella segnaletica stradale. Succede a S. Margherita di Belice. Dove ci sono i "divieti di accesso", solo per dire che la pubblica amministrazione non è responsabile di quello che succede su quel tratto di strada, sia esso urbano che extraurbano, anche se gli automobilisti lo percorrono tranquillamente. C'è poi la segnaletica toponomastica che da anni è parcheggiata presso gli uffici comunali e non si trova mai il tempo di collocarla. Uno di questi segnali è quello da apporre in piazza Madonna delle Grazie (vedi foto). E da ultimo c'è la segnaletica orizzontale. Da qualche anno i margheritesi hanno fatto l'occhio all'assessore che segue, con attenzione e precisione, i lavori di decoro urbano: fiori, segnali verticali, strisce continue e tratteggiate. Ottimo l'impegno.
Le strisce continue dovrebbero indicare il limite di carreggiata da non oltrepassare. In questi tratti, ove la larghezza della corsia di marcia non consente il sorpasso, spesso sono presenti dei "divieti di sosta". Così non succede per gli ultimi interventi sulla segnaletica orizzontali seguiti dall'attento assessore. Succede così che se lungo queste strade urbane, con corsie divise da una striscia continua, c'è una macchina in sosta, il veicolo che sopraggiunge ha due possibilità: fermarsi ed aspettare che il veicolo in sosta venga rimosso, ovvero oltrepassare la "striscia continua". Che prevenzione. Che attenzione.
La due giorni di sagra de ficodindia, hanno evidenziato la discrasia. Belle le strisce nuove che impongono di violare il codice della strada. Grazie assessore al decoro urbano.