

di Laura Bonelli
“– Forza andate, e fate un buon viaggio.
La donna sorrise di nuovo e afferrando la mano della piccola si allontanò, Naldi la vide rimproverare un’ultima volta la figlia, prima di scomparire oltre la porta della sala di attesa di seconda classe.
Il poliziotto si trovò di nuovo a far mente locale sulle indicazioni che il capo stazione gli aveva dato al telefono: doveva essere verso il piazzale est.
– Andiamo sentire questa benedetta denuncia – mormorò tra sé.
Il jukebox della tavola calda sparava nell’aria la voce spigolosa della Rettore.
Un facchino lo urtò con un carrello colmo di sacchi postali accompagnando il ritornello – …quando vedo te, quando vedo...
E il mondo finì.”
Prende il via dal 2 agosto 1980 a Bologna il nuovo thriller di Fabio Mundadori “L’altra metà della notte – Bologna non uccide”.
Questo romanzo fa parte di Comma 21, la nuova collana della casa editrice modenese Damster Edizioni dedicata al thriller e ai noir, di cui l’autore è anche il curatore.
La storia parte da quel giorno nefasto in cui si compì la strage alla stazione centrale e ci porta dentro l’evento tragico, per poi abbandonarlo. E’ solo una scheggia, un punto di partenza per raccontare altri fatti, anche se in realtà il collegamento esiste, perché le esistenze che stazionarono in quel luogo alle 10,25 di giorno infernale finirono dentro al disastro, ma forse, non tutte le morti furono imputabili ad esso.
Mundadori ha fatto del thriller il suo genere prediletto ed ama cercare cause in tempi lontani per poi rivelare i risultati nel presente. Ha uno stile scorrevole e accattivante, come un buon poliziesco richiede, ma tutto italiano. E’ così che impariamo a conoscere Bologna, sua città natale, attraverso gli angoli e i personaggi che la animano, nel racconto di una vicenda che si dipana saltando dal 1980 ad oggi. Gli eventi sembrano casuali ma in realtà sono tasselli di un mosaico che si svela a poco a poco e al dolore che riempì le strade della città in quel giorno si aggiungono particolari nascosti e inquietanti che, come una bomba rimasta inesplosa, deflagrano ad anni di distanza.