

di Laura Bonelli
Sono molti gli elementi interessanti racchiusi all’interno del romanzo per ragazzi “Astutillo e il potere dell’anello” (Graphofeel Edizioni).
Nel paese di Colleriarso, vive un bambino molto grasso che ama il cioccolato più di ogni altra cosa. Abita con i suoi genitori, va a scuola dove ha insegnanti un po’ strani, compagni di classe con nomi di personaggi di romanzi celebri di Hermann Hesse e sogna di nuotare nel lago Tufo anche in pieno inverno, quando l’acqua si è trasformata in un’ immensa lastra di ghiaccio.
L’autore del libro è Dario Amadei, medico di professione, con una spiccata capacità di nascondere messaggi dietro ad una storia simpatica e scritta con grande ironia.
Amadei racconta la difficoltà di essere bambini alla prese con educatori o troppo severi e allarmisti o troppo buoni e distratti e scrive una storia che mette in guardia gli adulti e il loro amore imperfetto nei confronti dei più piccoli, quando intraprendono azioni mosse da timori o intransigenza col risultato di creare bisogni e fame d’affetto e comprensione.
E cosa succede quando la fata più stravagante del mondo dona un anello magico ad un bambino? Capita che i sogni si realizzino, ma in modo strano e inaspettato, come accade spesso anche nella realtà. Se poi i desideri sono legati alle paure la strada che si avvia diventa sempre più ardua e incomprensibile, fino a far quasi affogare e a rivoltarsi contro. Ma la natura umana cammina sempre zoppicando e così, appena si è capita una lezione, ci si tuffa dentro ad un altro difetto, pronti ad un nuovo percorso per comprendere la giusta via.
Astutillo e il potere dell’anello ha molte idee da trasmettere, a livello sociale e psicologico, ma per riuscire a trovarle bisogna guardare dentro ad un barattolo di crema al cioccolato da spalmare e non aver paura di sporcarsi le dita.