

di Laura Bonelli
“La mia sposa è un bombon e io spero che mangiandolo i miei denti marci risaneranno. La mia sposa è un fiore e il mio egoismo lo circonderà in modo che il suo olezzo non sarà destinato che al solo mio naso. La mia sposa è un frutto maturo che madre natura mi gettò in grembo e là stia. Tutte le parti che i miei denti e il mio vecchio stomaco non sapranno apprezzare, resteranno là inaccolte, create invano, la mia dannazione, perché io starò là in guardia, soffrendo e facendo soffrire. La mia sposa non sa ancora d’essere tanto mia ed io glielo apprenderò nei lunghi anni che seguiranno; ma ancora non sa come io saprò invigilare i suoi pensieri oltre che i suoi passi. M’ami o non m’ami io la terrò per soffrire e per farla soffrire”
Il percorso letterario di Italo Svevo fu costellato di difficoltà e il successo avvenne solo tardivamente. Passarono inosservati i suoi primi due romanzi “Una vita” e “Senilità” e anche il suo terzo lavoro,“La coscienza di Zeno”, scritto a 25 anni di distanza dai primi due, esplose in notorietà a due anni dall’uscita e grazie sopratutto all’intervento di James Joyce, suo insegnante di inglese, che lesse i suoi scritti e volle aiutarlo.
Nel 1897 sposò sua cugina, Livia Veneziani e il libro “Diario per la fidanzata” (Damocle Edizioni) è il racconto, da parte dell’autore, dei mesi che precedono il loro matrimonio. Compilato quasi giornalmente, ha come centro dei pensieri e delle riflessioni la sua amata e rivela la natura di Svevo come uomo, mettendo a nudo alcune peculiarità del carattere che poi verranno approfondite nei suoi lavori letterari. Dalla difficoltà a smettere di fumare, promessa più volte fatta a Livia senza riuscire a mantenerla, al senso di inadeguatezza nei confronti della giovane.
Emergono anche la gelosia, il focoso desiderio di possesso e il bisogno di realizzazione che Svevo intravede nel matrimonio. Un ritratto interessante ed inedito di uno scrittore che guarda verso se stesso in modo spietato e, al contrario rivela uno sguardo poetico nei confronti della sua fidanzata, nella quale ritrova una vera ancora di salvezza.