
di Francesco Graffeo
Santa Margherita di Belice, salta seduta del consiglio comunale. La maggioranza non è in grado di assicurare il numero legale in consiglio comunale e salta l’importante seduta consigliare che doveva approvare anche la “verifica degli equilibri di bilancio”. In aula, ieri sera, all’appello del presidente Leo Ventimiglia, erano presenti sei consiglieri della maggioranza e sei della minoranza. Degli otto consiglieri fedeli al Sindaco, mancavano Francesco Genco e Fabrizio Viola. Per la minoranza mancava Michele Ciaccio, assente per motivi di salute. La minoranza a quel punto ha preso atto delle assenze ingiustificate della maggioranza ed ha fatto mancare il numero legale. Vane sono state le rassicurazioni del Sindaco Franco Santoro: "gli assenti della mia compagine amministrativa stanno per arrivare”. Nulla di fatto e la seduta è stata rinviata di un’ora. Al contrappello di un'ora dopo, malgrado le rassicurazioni del sindaco Santoro, erano presenti soltanto quattro consiglieri della minoranza ed il Presidente del consiglio Leo Ventimiglia. I consiglieri di maggioranza, infatti, si erano “dileguati”. Un segnale esplicito al sindaco Santoro o un modo per “annacquare” l’assenza di Fabrizio Viola e Francesco Genco? Seduta rinviata dunque a questa sera alle 19.30. In discussione vi è lo storno dei fondi al bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2011, la verifica della salvaguardia degli equilibri di bilancio e la ricognizione dello stato di attuazione dei programmi per l'anno 2011. All'esame dei 15 consiglieri anche il regolamento sui beni pubblici comunali e l'approvazione di un ordine del giorno, già adottato dal Comune di Sciacca, di adesione al Comitato Permanente, contro la chiusura del Tribunale di Sciacca. Parla di “amministrazione allo sbando” il consigliere Francesco Ciaccio; mentre Paolo D’Antoni, sulla verifica degli equilibri di bilancio, aggiunge: "il Sindaco dovrà spiegarci da quale capitolo di entrata ha reperito i soldi per compensare i mancati introiti degli oneri concessori riconducibili alle “cartelle pazze”. Somme che ammontano ad oltre 600 mila euro. Visto che, dalle carte allegate alla proposta di deliberazione posta all’esame del consiglio comunale, si mantiene il saldo delle entrate e delle uscite ma ai cittadini viene detto che le “cartelle pazze” sono sospese. “Se cartelle pazze sono sospese – continua Paolo D’Antoni – significa che si ha una minore entrata nel bilancio comunale. Ma se la parola del sindaco Santoro ha un valore, come è possibile allora che la “verifica dell’equilibrio di bilancio”, posta all’esame del consiglio comunale, presenta un sostanziale pareggio tra le entrate e le uscite che sono stabilite in 26.556.643,29 euro? Da dove sono stati presi i 600 mila euro delle cartelle pazze, la cui entrata è dubbia?”