

Riceviamo e pubblichiamo
Franco Valenti è stato incoronato prossimo candidato sindaco di Santa Margherita di Belice. La cerimonia di incoronazione, stando alle notizie di stampa, risalirebbe al 23 dicembre scorso. Sono già passati più di dieci giorni e siamo stati in attesa di una conferenza stampa, un intervento sui blog, giornali, radio o tivù locale. Ci saremmo aspettati un numero speciale de La Specula. Insomma avremmo gradito un suo intervento pubblico diretto in cui ci avrebbe spiegato come nasce la sua candidatura ed in cosa si intende differenziare dall’amministrazione di Franco Santoro, al quale pare abbia sottratto dei pezzi da novanta. Ad esempio non è chiaro cosa pensa delle “cartelle pazze”, cioè delle cartelle esattoriali tramite le quali l’Amministrazione Santoro (e fino a poco tempo fa, compreso Portolano e La Marca) tenta di mettere le mani in tasca ai margheritesi pretendendo somme già prescritte. Da quando è scoppiata la questione si è guardato bene, come Santoro, dal pronunciarsi. Non ha aperto bocca. Dice il saggio: chi tace acconsente. E se la pensa come Santoro: “pagare senza se e senza ma”, perché dovremmo votarlo? Finora aveva un alibi per non parlare, da semplice cittadino poteva tenersi per se il suo pensiero. Adesso l’alibi è crollato. E’ stato incoronato candidato sindaco e quindi ha l’obbligo morale di far conoscere il suo pensiero. Il suo silenzio significa solo una cosa: sulle “cartelle pazze” la pensa come Santoro, come Leo Ventimiglia e come Ignazio Abate (che potrebbe succedere a Franco Santoro). Se così stanno le cose resta da capire dove sta la sua diversità. Resta da capire se è ancora suo il motto: “Avanti, si cambia”. Si, dalla padella alla brace, se dura questo assordante silenzio sulle “cartelle pazze”. O aspetta, come Franco Santoro, la sentenza del CGA? Che cambiamento, che candidato, che classe politica.
Lettera firmata