

di Francesco Graffeo
“Ferma opposizione alle trivellazioni nel nostro territorio per la ricerca di idrocarburi”. Così il sindaco di Montevago, Calogero Impastato, e quello di Santa Margherita di Belìce, Franco Santoro, in risposta alla proposta presentata da una società per eseguire ricerche petrolifere a monte del territorio belicino. Dopo la minaccia delle trivelle petrolifere sulle nostre coste, combattuta dalle Istituzioni locali e dall'associazione "Stoppa la piattaforma", ne arriva un'altra che incombe sulle nostre campagne. Questa volta ad essere interessata è una vasta area della Sicilia occidentale di oltre 681 chilometri quadrati, che interessa il territorio di tre provincie Agrigento, Palermo e Trapani. Territorio che potrebbe essere interessato da sondaggi per la ricerca di idrocarburi. Ad avanzare richiesta di autorizzazione al dipartimento regionale Energia è la Enel Longanesi Developments. L’area interessata dagli eventuali sondaggi coinvolge 17 Comuni (Montevago, S. Margherita Belice, Bisacquino, Campofiorito, Camporeale, Contessa Entellina, Corleone, Monreale, Partinico, Piana, Roccamena, S. Giuseppe Jato, S. Cipirello, Alcamo, Gibellina, Poggioreale e Salaparuta) nei cui Albi pretori è già stato pubblicato l’avviso. Enel, già come Edison nella limitrofa concessione «Vita», punta a sfruttare la cosiddetta «faglia di Palazzo Adriano» che sembrerebbe la più ampia mai rinvenuta in Italia. Già sul territorio interessato sono stati effettuati rilievi aerei sulla morfologia, ora il gruppo controllato da Enel necessita delle autorizzazioni comunali per scandagliare il sottosuolo. In Sicilia, per la sola terraferma, in virtù dello statuto speciale della regione, la competenza normativa e amministrativa è completamente autonoma. Le opposizioni al progetto possono presentarsi entro il termine perentorio di trenta giorni dalla pubblicazione negli Albi Pretori dei comuni interessati, e cioè entro il 27 aprile. E già i sindaci sono sul piede di guerra. “Siamo contrari per duplici motivi: il nostro è un territorio vocato all’agricoltura, al turismo, e poi è anche ad alta sismicità. Ci opporremo fermamente a questa iniziativa che va in direzione contraria al rispetto dell’ambiente” evidenziano i sindaci Impastato e Santoro.