

di Gisella Mondino
“Come si può salvare una città che non sa distinguere il bene dal male?” si chiede Aristofane nel V secolo a.C.
La risposta non è semplice, ma la lucida analisi di Daniela Rizzuto è riuscita a spiegarlo al numeroso pubblico che ha partecipato al quarto appuntamento di “Un tè con…”, organizzato dall’Assessore alla cultura del Comune di Sciacca, Salvatore Monte presso la Biblioteca comunale "Aurelio Cassar".
Daniela Rizzuto ha raccontato dell’Atene di Pericle, della guerra del Peloponneso e della complessa funzione, religiosa ed etica, che il teatro greco svolgeva nell’antica Grecia: con umorismo ed ironia, ha condotto il pubblico in un viaggio surreale e irriverente, alla ricerca delle verità a cui la politica, ieri come oggi, pare non credere. Un viaggio per la salvezza della polis, che Aristofane crede attuabile attraverso il teatro.
I testi di Aristofane, proposti dalla Rizzuto, parlano di noi, di una società in decadimento. Atene nel V secolo a. C. è una città in mano alla corruzione: lentamente si sgretola quella che per secoli era stata considerata la radice della modernità e un prezioso caso di raffinatezza culturale.
Molta contemporaneità, inserita nei testi di Aristofane, ha preso consistenza attraverso la lettura interpretata proposta da Enzo Randazzo, Pippo Puccio, Giovanni Giglio, Carmelo Aliotta e Carmela Chillura, con riferimenti per niente velati alla politica e ai problemi dei giorni nostri: dai sicofanti ai furfanti, dai ladri di mantello ai cuochi improvvisati, dagli dei dell’Olimpo alle donne che rivendicano il loro diritto di dire no alla guerra. Per non parlare dell’interessante tema dell’arte come rinascita morale, come imprescindibile valore per purificare il nostro animo e con esso le nostre città dalla corruzione.
"Un tè con…. Aristofane" non ha voluto essere un’occasione per parlare dell’oggi, ma, al contrario, per utilizzare la nostra contemporaneità tutta per cercare le nostre "Rane", le nostre "Nuvole", la nostra "Lisistrata", i nostri "Eschilo" e "Euripide", e riscoprire Aristofane.