

Chieste le dimissioni dell'assessore alle politiche ambientali, Margherita La Rocca, del comune di Santa Margherita di Belice. La richiesta, esplicita e senza giri di parole, è contenuta nella prima (del 2015) interrogazione al sindaco Franco Valenti presentata dal gruppo consiliare di minoranza. Del gruppo di minoranza fanno parte: Giorgio Mangiaracina, Paolo D'Antoni, Davide Alfano, Salvatore Morreale e Giuseppe Mangiaracina.
Un'interrogazione tutta politica. Mirata alla persona. Che nel gotha politico viene interpretata come l'avvio delle operazioni, tattiche e strategie che dovrebbero portare a liberare due posti di assessori per poi passare ad un'amministrazione di "salute pubblica", tutti insieme appassionatamente: maggioranza e minoranza. Ed i segnali ci sono tutti. Lo stesso oggetto dell'interrogazione focalizza l'attenzione sulla villa comunale, cioè sul decoro urbano. Ma se si tratta di decoro urbano allora dovevano essere chieste le dimissioni dell'assessore Tanino Bonifacio. Ma così non è. Forse c'è stato una variante in corso d'opera. In un primo momento si deve aver puntato la mira contro l'assessore alla cultura, ma poi è stato spostato l'obiettivo. Nell'interrogazione consiliare si legge infatti espressamente, in riferimento allo stato di abbandono in cui versa la villa comunale ed il Cafè House: "Fatto più grave se consideriamo il fumo letterario che certi parolieri sfoggiano su questi luoghi nelle tanto calde quanto gattopardiane sere d’estate". Espressione che dimostra, senza ombra di dubbio, che l'originario obiettivo era Tanino Bonifacio. Poi qualcosa deve essere cambiato. Ma siccome per entrare in "maggioranza" sono stati promessi due assessori, due assessori devono essere. Un nome pronto a "saltare" è facile da individuare. Resta il secondo nome. E qui la partita si fa più difficile. Chi è disposto a sacrificare il sindaco Franco Valenti per fare posto a Giorgio Mangiaracina e compani?
La strategia politica, intanto si gioca su due forni. Da un lato si cercano le condizioni per liberare due poltrone di assessore. Mentre dall'altro lato si continua a tenere sulla corda un ex assessore che può contare sull'influenza di un consigliere consiliare che sta in equilibrio: in maggioranza ma con la mano appoggiata sulla maniglia della porta di uscita. Promettere sempre, mantenere mai. E si va avanti. Con la tecnica del "congelamento" che viene rispolverata nei freddi "giorni della merla". Il tam tam politico, infatti, riferisce che pur di tenere l'ex assessore a bagnomaria pare si sia discusso anche di decapitare la speciale commissione edilizia.
Ma sono solo voci. Nessuno conferma. La posta in gioco è alta: azzerare la minoranza consiliare per farla confluire nella stanza dei bottoni. Le prime prove tecniche, sperimentate sul piano regolatore, sono riuscite bene: il sindaco Franco Valenti ha fatto decidere tutto al capogruppo di minoranza, Giorgio Mangiaracina. Adesso si aspetta solo la formalizzazione della giunta di "salute pubblica". Chissà se qualcuno ha avvisato Margherita La Rocca. Due dei grandi sponsor dell'operazone "salute pubblica" pare che siano il presidente del consiglio comunale, Francesco Ciaccio, ed il capogruppo di maggioranza Baldo Portolano.
Un piccolo particolare del quale l'interrogazione non parla: un progetto di recupero della villa comunale è stato ammesso a finanziamento. E non ne parla nemmeno l'assesore al decoro urbano ed alla cultura. Strano, molto strano.