

Claudia Brunetta
Originale, imprevedibile, esilarante, sentimentale, poetico e profondo. Non manca proprio nulla al personaggio composito di Ippocrate Cagliostro, ultimo nato dalla creatività dello scrittore Enzo Randazzo, che ne ha fatto il protagonista del suo romanzo “Sicilia, my love”, edito da Medea.
Due grandi personaggi della Storia, l’uno agli antipodi dell’altro: Ippocrate (il medico di Cos vissuto nel V sec. a. C. ) e Cagliostro (il mago alchimista e guaritore vissuto nel ‘700) che hanno scelto, nella fantasia dell’autore, di reincarnarsi e rivivere nel personaggio di questo Siciliano DOC, un po’ serioso e un po’ bizzarro, vissuto tra gli anni ’60 e’90, in una Sicilia teatro di profondi e significativi mutamenti politici, sociali, ambientali e di costume.
Un romanzo d’amore, quello di Randazzo, che già nel titolo (quasi fosse l’incipit di una poesia) sintetizza un’inconsueta visione ottimistica della Sicilia, che tende a sfatare quel luogo comune di “insieme di negatività”, retaggio di tanta letteratura che ha spesso rappresentato il Siciliano secondo la versione gattopardiana del “tipo” inalterabile e refrattario alla storia.
Luogo ameno, terra del mito, culla delle più grandi civiltà della Storia, la Sicilia non è bella e amata dall’autore solo per la sua esteriorità fatta di luce, di sole, dei colori del mare e di una natura bellissima e lussureggiante.
La Sicilia di Enzo Randazzo è una “magna mater” altera ed orgogliosa, che educa i propri figli al lavoro e al sacrificio; è una terra profonda e generosa, capace di accogliere nel suo grembo popoli stranieri, viandanti e sedentari, ma che si mostra fiera dei suoi figli più illustri sparsi per il mondo a lavorare per il progresso ed il bene dell’umanità.
E’ questa la terra di Pirandello, Verga, Sciascia, Borgese, Lampedusa, Quasimodo, Brancati e Bufalino.
Alcuni di loro l’hanno vissuta come una prigione, più o meno dorata, ma pur sempre come un lembo di separatezza e di esclusione.
Hanno vissuto la loro “Sicilitudine” tormentati da un lacerante “odi et amo” nei confronti di questa terra.
Enzo Randazzo ha scelto di vivere con orgoglio la sua “Sicilianità”.
Il suo punto di vista non è ispirato solo da ingenue ragioni sentimentali.
Razionalmente l’autore “si rifiuta di accettare l’idea di una Sicilia irredimibile e contrappone al pessimismo della ragione l’ottimismo della volontà e della speranza”.
Il romanzo appassiona i lettori per la ricchezza dei temi, il linguaggio, la creatività dei personaggi, il quadro storico rappresentato e i valori di cui si fa portavoce.
Lando Buzzanca, autore della prefazione al romanzo, ha sottolineato “la scrittura composita ma omogenea, suggestiva, colta e, al contempo, vivace e spiritosa di Enzo Randazzo, che con Ippocrate Cagliostro ha in comune l’amore per la sua terra”.
La scrittrice Simonetta Agnello Hornby, che ne ha curato la postfazione, ha definito ‘Sicilia, my love’ “un’opera dotta ed evocativa, un romanzo di formazione, un romanzo d’amore ed un inno alla Sicilia e alla sua bellezza”.
Dal momento che soddisfa la legge regionale n. 9/2011, promuovendo la valorizzazione e l’insegnamento della storia, della letteratura e della lingua siciliana nelle scuole di ogni ordine e grado, il romanzo ha anche ottenuto il patrocinio della Regione Siciliana.
Il valore intrinseco dell’opera è inoltre arricchito da una preziosa guida alla lettura magistralmente curata dalla docente di lettere Gisella Mondino, che attraverso delle abili proposte di analisi su ogni capitolo, offre al lettore lo stimolo per una riflessione ulteriore sui molteplici livelli di lettura dell’opera.
Anche per questa ragione il libro ha riscosso parecchio successo nelle scuole ed ha riempito di pubblico le numerose sale e i circoli letterari in cui negli ultimi mesi è stato presentato alla presenza dei due autori.