

E' tempo di elezioni. E' il turno di quelle europee. Molti temi sul tavolo: immigrazione, euro, predominio tedesco, sovranità ecc. . Temi importanti, certamente. In Italia, si aggiunge il fondamentale tema delle riforme, sempre annunciate e quasi mai attuate: bicameralismo, abolizione del Senato, tagli a destra e a sinistra, ottanta euro in più (e prese chissà dove, si parla dalla sanità). Vedremo che succederà.
Mi permetto di fare una mia considerazione: non si parlerà di solidarietà nazionale, di scuola, di nuove libertà, ma soprattutto non si parlerà di lavoro in termini seri. Un lavoro certo, e non precario, un futuro sereno per i giovani e per coloro che lo hanno perso, una politica di credito seria alle imprese ormai raccolte in un tritacarne chiamato sistema fiscale, un decentramento locale che ormai fa quello che vuole e spesso in difficoltà perchè privo di strategie politiche in prospettiva. Un potere che si sostituisce a un altro. Una classe dirigente politica che da venti anni ha cercato di farsi avanti e che ha dimostrato di non essere adeguata al sistema che ha retto tutto questo sfascio. Si potrebbe continuare all'infinito, ma il quadro è chiaro agli italiani .
Una novità ci sarà, però, in queste elezioni: le preferenze. Chi sarà quel coraggioso candidato che andrà a chiedere il voto al cittadino? Ne vedremo delle belle. Queste elezioni, con le preferenze, saranno un banco di prova. Per tutti.
Ai lettori di questo prestigioso giornale, i miei auguri per una serena Santa Pasqua.