

"L'anno vecchio è finito ormai, ma qualcosa ancora qui non va", questo il ritornello di Lucio Dalla che ha fatto da sottofondo all'ultima riunione di maggioranza dell'Amministrazione di Franco Valenti (che qualcuno comincia a definire "Santoro 2.0"). Solito refrain che si ripete da riunione in riunione. Senza che cambi nulla. Eppure da mesi si ipotizza un rimpasto in giunta e la nomina di un esperto da affiancare all'ufficio tecnico, come tentativo per uscire dalla palude che paralizza l'attività amministrativa. Tre i papabili assessori in pectore: Roberto Marino, Paolo Morreale e Calogero La Marca. Ma il sindaco Valenti non muove un dito e c'è chi giura che questa formazione amministrativa resterà immutata per tutti i cinque anni della legislatura. Succeda quel che succeda. La cultura democristiana punta tutto sul tempo che stempera ogni tempesta. Una riunione di maggioranza ogni tanto per far sentire tutti più importanti, più partecipi. Poi il corso degli eventi si adagia sulle parole di don Fabrizio: "il sonno è quello che i siciliani vogliono, e odieranno chiunque vorrà svegliarli dalla loro compiaciuta attesa del nulla".
Gli assessori restano al loro posto e gli uffici continueranno ad essere di intralcio allo sviluppo della comunità margheritese. La trasparenza amministrativa resterà un chimera e le norme anticorruzione impolveriranno nei cassetti.
I consiglieri comunali potranno sfogarsi nelle riunioni di maggioranza a condizione, però, che nulla trapeli, nè dalle corrispondenze del Giornale di Sicilia, nè dal blog Il Movimento e nemmeno nella governativa Radio Sisma. Disattendendo le parole di Bent Parodi. Amen.