

A volte la fretta derivante da scadenze burocratiche non consente di coordinare i propositi. E' quello che è successo a Santa Margherita di Belice con l'IMU (ma il discorso vale per altre comunità). Andiamo con un esempio. Ogni anno una stuola di amministratori locali partecipa – a spese dei contribuenti – alla BIT (borsa internazionale del turismo). Ottima iniziativa: i territori a vocazione turistica vanno reclamizzati. Bisogna far conoscere la propria capacità recettiva, le proprie offerte enogastronomiche. Il paese del Cafè House rientra a pieno titolo in questo contesto. Ha un patrimonio immobiliare vasto e nuovo. Manca, però, l'iniziativa imprenditoriale. Mancano gli alberghi. I bed e breakfast sono pochi. Visitando il sito ufficiale del Comune, si scopre che a Santa Margherita di Belice il pacchetto recettivo può contare soltanto su una decina di posti letto. Pochi per giustificare la presenza annuala alla BIT.
Tutti, poi, a parole si propongono di sviluppare le attività turistiche. Ma quando c'è da passare dai propositi alle iniziative concrete ci facciamo distrarre dalle "scadenze". Una buona occasione per passare dalle parole ai fatti sarebbe stato il "regolamento comunale sull'IMU". Sarebbe bastato (e se si vuole c'è ancora tempo) prevedere una qualche agevolazione per i bed e breakfast regolarmente registrati all'ufficio provinciale del turismo. Che so, una detrazione di cento euro, per chi dimostra di esercitare l'attività di bed e breakfast.
Allo stato attuale, dai dati desunti dal sito istituzionale, il mancato introito sarebbe ammontato ad appena trecento euro. Se lo stimolo andasse in porto le mancate entrate per le casse comunali potrebbero assommare a qualche migliaio di euro. Bazzecole per un bilancio comunale. Interessante, però, dal punto di vista dell'aumento dei posti letto disponibili.
Se il turista dorme a Santa Margherita di Belice, ha necessità di cenare e di fare colazione. Può fermarsi più giorni e scoprire tutte le rilevanze storiche-architettoniche, nonchè le offerte enogastronomiche locali. Un turismo di passaggio, toccata e fuga, non aiuta l'economia. Rimane il fumo ma non l'arrosto.
L'aumento dei posti letto, come offerta turistica, giustificherebbe la presenza degli amministratori locali alla BIT. Dieci posti letto la fanno percepire soltanto come una gita a carico dei contribuenti. Ecco perchè sarebbe interessante che il consiglio comunale margheritese mettesse nuovamente mano al regolamento IMU. Prima del 17 dicembre, naturalmente. Solo così i propositi potranno assumere forma concreta.
Sarebbe interessante sapere perchè i capigruppo consiliari, Baldo Portolano e Giorgio Mangiaracina, non hanno segnalato la questione: dimenticanza o disinteresse?