

Il maestoso carrubo del giardino creava una vasta zona d’ombra, permettendo alle ragazze di lavorare al riparo dei raggi del sole d’agosto. Tanina e Rosina curve su di un lungo telaio di legno ricamavano un telo di lino. Nina con un veloce gioco di dita intrecciava i fuselli del tombolo. Altre giovanette, sedute in circolo, sotto gli archi del bouganville, con il capo chino su dei telai rotondi, ricamavano preziosi tessuti. Le zie disegnavano, dipingevano, inventavano frangie e passamani, con l’antica tecnica che gli arabi chiamano macramè. I grandi bauli di biancheria, che venivano aperti periodicamente per riporre dei sacchetti di lino contenenti fiori di lavanda. Le zie, alcune andate spose, altre, rimaste nel silenzio della grande casa. Le ricamatrici che inconsapevolmente hanno, con il loro lavoro tramandato dei piccoli tesori. Il ricordo di un piccolo mondo e di piccoli capolavori sepolti dalla modernità. Negli anni ‘70 l’emancipazione femminile vuole che tutto sia semplice, pratico. In poco tempo vengono banditi i pizzi e ricami. Si inneggia al colorato, allo stampato. Un giorno, il casuale ritrovamento di un album pieno di campioncini, creato dalle zie, per ricordare i corredi della famiglia. Tutto ciò mi riporta al passato. Un solo pensiero, un solo desiderio, fare riamare l’antica arte del ricamo, del merletto e della pittura su stoffa. Anni di vuoto, non interessa a nessuno! Nessuno vuole imparare! Alcuni mesi fa un incontro casuale con alcune giovani donne, tutte esperte nei lavori conosciuti sotto il nome di lavori ad ago o lavori femminili. Così inizia la piccola, grande avventura dell’Associazione Ricami dell’Arte. Un’associazione che nasce per l’amore comune che le associate hanno verso il bello, per la creatività e per il buon gusto. Il desiderio, di tutte le associate è di trasmettere con i propri lavori, nuovi interessi nelle giovani generazioni. L’Associazione Ricami dell’Arte, desidera che l’artigianato, abbia finalmente quel posto al sole che la lunga ombra della tecnologia ha oscurato negli ultimi decenni! Il nostro cammino è iniziato da pochi mesi, ma ci ripromettiamo di andare lontano, tanto lontano. Un sincero ringraziamento al comune di S. Margherita di Belice, al Parco Letterario del Gattopardo per l’opportunità, che ci da con questa esposizione (dal 28 luglio al 12 agosto, presso il Palazzo del Gattopardo), di fare conoscere le nostre creazioni, i nostri lavori. Un affettuoso e personale ringraziamento a tutte le associate, compagne di questo nostro viaggio fra passato e presente: grazie a Caterina, Franca, Giusi, Giuseppina, Grazia, Lia, Liliana, Teresa.
A C S G V