

Riceviamo e pubblichiamo
“Anche tu, Bruto, figlio mio”. Questo è quello che pare abbia pensato il sindaco Franco Santoro quando Salvatore Ferraro ed altri esponenti della sua compagine amministrativa gli hanno comunicato che non erano disposti ad avallare un altro suo “giro di giostra”. Stando a quanto riferiscono i presenti, pare che l’attuale sindaco sia sbiancato in volto. Il suo sventolato finto “passo indietro” sbatteva contro la cruda realtà: la sua esperienza amministrativa era al capolinea. Non per sua scelta ma per l’ammutinamento dei suoi sostenitori. Santoro, come il guerriero Giulio Cesare, cade non per merito dei nemici ma per congiura dei suoi “fedelissimi”.
Qualora non l’avesse capito, il gruppo dei congiurati, la sera successiva si è ritrovato attorno ad un tavolo per proclamare il nuovo “imperatore”: Tanino Bonifacio. Il quale malgrado da mesi, tra una riunione e l’altra, va proclamando di non avere nessuna intenzione di candidarsi per la poltrona più ambita di città, si è visto proclamato candidato sindaco. A sua insaputa, naturalmente. Come Scajola. Tutto come da copione. Come aveva anticipato il blog Il Movimento. E come aveva spiegato L’Araldo dopo la passeggiato in piazza Matteotti in occasione della sagra del ficodindia. Alla faccia dell’omertà dei siciliani e malgrado il “silenzio” che si pretende dagli organi di informazione. Squadra che vince non si cambia, si usa dire in ambito sportivo. E così Tanino Bonifacio ha attivato una “opa” amichevole sulla squadra “vincente” di Franco Santoro. Affinché tutto cambi, naturalmente. Adesso diventa più chiaro il silenzio del critico d’arte Tanino Bonifacio sul nuovo “pupu” di piazza Matteotti, sul piano regolatore generale “taroccato”, sulle cartelle pazze, sul contratto della gestione del cimitero. Non poteva far sentire la sua voce in merito all’operato della “sua” squadra vincente. Pare che il nome della lista sia già pronto: “I Gattopardi di S. Margherita”. Auguri.
Giuseppe Barbera, ex collaboratore de “La Specula”