

Riceviamo e pubblichiamo
E’ entrata nel vivo la campagna elettorale a Santa Margherita Belìce per il rinnovo della carica di sindaco. Due i comitati elettorali già attivati, uno in via Tito Minniti e l’altro in piazza Madonna delle Grazie. Anche per gli schieramenti cominciano a diramarsi le nebbie. Confermato il gruppo di Franco Valenti e Giorgio Mangiaracina. Quasi confermato il gruppo di Leo Artale e Vincenzo Corsentino, anche se con l’invito declinato di Giovanni Giacone sono alla ricerca di una candidato. L’amministrazione uscente pare che abbia abbandonato l’ipotesi di candidare Ignazio Abate, restano i nomi di Leo Ventimiglia e di Tanino Bonifacio. Ma sono in tanti a sostenere che sia solo depistaggio e Franco Santoro potrebbe riprovarci. Resta in piedi la candidatura di Joseph Cacioppo anche se non si capisce quale schieramento dovrebbe sostenerlo. Il gruppo dei destinatari delle “cartelle pazze” potrebbe essere solo uno slogan, c’è da capire se assumerà forza elettorale. In sordina lavora il gruppo che fa capo a Gaspare Viola, ma a quanto si legge sul sito de L’Araldo, questo gruppo dovrebbe confluire nel gruppo Valenti-Mangiaracina. La novità è il nome di una probabile lista: “Santa Margherita nel cuore”, che comincia a campeggiare in alcuni manifesti e che punterebbe sull’”orgoglio di essere margheritesi per dare un futuro alla comunità del paese del Cafè House”. Resta da capire quanti di questi gruppi, che stanno spuntando in prossimità delle elezioni di maggio, puntano ad un governo tecnico che risollevi le sorti di S. Margherita e quanti vogliono che tutto cambi purchè tutto resti come è con un governo prettamente politico.
Mi scuso se non firmo con il mio nome, ma nel paese del “silenzio” dove nessuno parla, dove nessuno ha il coraggio di esprimere le sue opinioni, penso che già lo sforzo di dire la sua, sia già un passo avanti. In un paese di “muti”, senza nome e senza volto, il fatto che qualcuno esprima delle idee è da ammirare. Anche perché chi si scandalizza che gli interventi su questioni di carattere collettivo, pubblicati sui blog o sui giornali, siano senza nome mira soltanto a mettere a tacere anche questa piccola forma di democrazia che non si adegua alla logica dell’omertà assoluta.
Anche perché chi si scandalizza che gli interventi siano senza firma autografa, sono quelli che non parlano e vogliono che neanche gli altri esprimano il loro pensiero. Anche le critiche all’anonimano, infatti, sono “anonime” e senza volto. Brutto esempio per chi vuole realmente cambiare il destino di Santa Margherita.
Un simpatizzante di “Santa Margherita nel cuore”
La Redazione de L’Araldo, invita i critici delle “Lettere firmate” ad intervenire, con il loro nome e cognome, per spiegare il perché della loro critica: se essa si riferisce alle questioni trattate o alla curiosità morbosa di sapere chi ha la capacità di pensiero.